In Italia non si esclude un colpo di coda del Covid -previsto per il prossimo autunno – per la diffusione della variante Delta.
Mentre prosegue il percorso di riaperture con l’abolizione del coprifuoco a livello nazionale e mentre si discute sulla revoca dell’obbligo di indossare le mascherine all’aperto, in Italia preoccupa la diffusione della variante Delta. Sono diversi gli esperti che temono un colpo di coda del virus, previsto per il prossimo autunno. Per questo motivo in questi mesi estivi si deve continuare a battere sulla campagna di vaccinazione e sull’attività di monitoraggio, necessaria per rintracciare i dati ed interrompere la diffusione di quella che attualmente è considerata come la variante più pericolosa del Covid.
Perché la variante è pericolosa
La variante preoccupa perché è più contagiosa della variante Alfa e della forma tradizionale del Covid. Inoltre, nonostante quasi tutte le persone contagiate siano soggetti non vaccinati, esiste una piccola percentuale di soggetti vaccinati che hanno contratto l’infezione. Si tratta soprattutto di soggetti vaccinati con una sola dose.
Covid, la diffusione della variante Delta nel Regno Unito
Le preoccupazioni sono legate allo scenario inglese. Il Regno Unito ha dovuto fronteggiare un nuovo aumento di casi che ha spinto il premier Johnson a rinviare la fine delle restrizioni.
La buona notizia è che la Gran Bretagna è riuscita a riportare la situazione sotto controllo e con un costo relativamente basso. Il governo ha rimandato le riaperture ma non ha reintrodotto restrizioni stringenti.
Il merito del successo contro la variante Delta è dei vaccini. La campagna di vaccinazione rappresenta l’arma più efficace contro il virus e le sue varianti.
I timori legati alla diffusione in Italia
Molti esperti sostengono che proprio a causa della diffusione della variante Delta l’Italia possa vivere una situazione simile a quella inglese, quindi con un considerevole aumento dei casi soprattutto tra i soggetti non vaccinati.
Il colpo di coda del virus è atteso o meglio previsto per il prossimo autunno. Ma se in questi mesi si proseguirà con la campagna di vaccinazione e si procederà con una attenta attività di monitoraggio, allora gli effetti della ripresa della circolazione del virus dovrebbero essere limitati. E non si dovrebbe procedere con la reintroduzione delle restrizioni.
Il Ministero avvia una nuova indagine sulle varianti
Proprio per rafforzare l’attività di monitoraggio, nel mese di giugno il Ministero ha avviato una nuova indagine sulla diffusione delle varianti in Italia per fare il punto sulla diffusione della variante brasiliana, della variante sudafricana e ovviamente della variante Delta.